L'attacco di panico viene spesso descritto come un’esperienza estrema e destabilizzante: inizia improvvisamente ed è caratterizzato da un' intensa paura o da un rapidissimo aumento dell'ansia in assenza di un reale pericolo. Può durare anche qualche minuto ed è caratterizzato da sintomi psichici e sintomi fisici.
Durante il panico si può essere sopraffatti da pensieri catastrofici come la paura di morire, la paura di impazzire, il timore di perdere il controllo di se stessi, la paura di non avere vie di fuga, di svenire, di non essere soccorsi, di comportarsi in modo imbarazzante di fronte agli altri, paura di morire o di impazzire, e da sensazioni di derealizzazione (percezione del mondo esterno come strano e irreale, sensazioni di stordimento e distacco) e depersonalizzazione (alterata percezione di sé caratterizzata da sensazione di distacco o estraneità dai propri processi di pensiero o dal corpo)
I disturbi somatici possono essere di tipo circolatorio, di tipo gastrointestinale, di tipo respiratorio, di tipo epidermico e muscolare, di natura dolorosa e acustica: palpitazioni, battiti irregolari, agitazione nel petto, dolori al petto, sudorazione improvvisa, tremore, capogiri, gambe molli, sensazione di soffocamento (stretta o nodo alla gola), nausea, dolori addominali, vertigini, brividi o vampate di calore, parestesie (sensazioni di intorpidimento o formicolio).
Talvolta il singolo episodio si trasforma in un vero e proprio Disturbo di panico, più per “paura della paura” che altro; si innescano circoli viziosi difficili da spezzare nei quali l'evitamento delle situazioni temute si trasforma da strategia di sollievo a vero e proprio fattore di mantenimento del problema.
La paura di avere nuovi attacchi di panico limita la normale gestione della vita quotidiana che va dalla semplice necessità di uscire di casa, guidare l’auto, viaggiare in treno, in autobus, stare in mezzo alla gente o attendere in coda al supermercato al viaggiare in aereo.
Dott.ssa Cristina Cavalli
Psicologa Psicoterapeuta a Cremona