Mindfulness è essere consapevoli di ciò che sta accadendo nel momento presente, così com'è, osservarlo ed accettarlo in modo non giudicante; una piena consapevolezza mentale.
La Mindfulness è quindi allo stesso momento il fine, la pratica e il risultato.
Jon Kabat-Zinn, professore di medicina presso la University of Massachusetts, già dai primi anni ’80, iniziò a sviluppare i primi lavori di ricerca sulla Mindfulness per arrivare all'applicazione in ambito terapeutico; oggi questo approccio viene utilizzato nell'ambito della medicina e della psicoterapia.
E' una prospettiva che fa riferimento all'uomo come unità di mente e corpo, quindi il saper riconoscere e descrivere le sensazioni e le percezioni del corpo vuol dire avere la possibilità di accedere ad informazioni provenienti anche dalla sfera cognitivo-emozionale.
Viene favorito l'atteggiamento del “lasciar andare” i pensieri e del “lasciar essere” al contrario di ciò che si tende a fare soprattutto nei momenti di difficoltà dove poi ci si trova ad essere bloccati in circoli viziosi tutt'altro che salutari.
Altro punto importante della Mindfulness è l'idea che la consapevolezza possegga un potere liberatorio.
Se sviluppare in modo progressivo la capacità di essere presenti a se stessi nel qui e ora porta a percepire la ricchezza del momento presente, alla pienezza del vivere e talvolta ad esperienze inaspettate, si colgono anche tutti quegli aspetti dell'esperienza che contemplano eventuali disagi, il dolore, la sofferenza.
L'accettazione e l'accoglienza della Mindfulness hanno come obiettivo l'imparare a non respingere, a non negare la dimensione della sofferenza, ma al contrario, tramite l'accettazione a trasformare la sofferenza in momento di crescita.
Dott.ssa Cristina Cavalli
Psicologa Psicoterapeuta a Cremona